Centro Sanitario a Kilwiti


PROGETTO
di costruzione del
CENTRO SANITARIO "Beato GIUSEPPE AMBROSOLI"
(Kilwiti, N'Djamena)


 

INFORMAZIONI SULLA MISSIONE O LUOGO DOVE SI REALIZZERÀ IL PROGETTO

Il Ciad, ex colonia francese, è divenuto indipendente nel 1960 e, dalla proclamazione della nascita della Repubblica del Ciad ad oggi, la storia della nazione africana è stata caratterizzata da governi autocratici e da continue guerre.
Nonostante il sottosuolo del Ciad sia fra i più ricchi dell'Africa grazie ai giacimenti di petrolio, oro e uranio, il paese è uno tra i più poveri del mondo. L'economia è principalmente un'economia di sussistenza e le famiglie vivono di agricoltura e pastorizia, con i conseguenti interminabili conflitti tra allevatori e agricoltori. La presenza di risorse naturali porta giovamento solo ad una ristretta élite: uomini di affari, multinazionali, politici e le loro famiglie.
In questo contesto, a maggioranza musulmana, la presenza della Chiesa cattolica è la più giovane dell'Africa ed è concentrata principalmente a Sud. La prima evangelizzazione è arrivata nel 1926. Questo ritardo nell'evangelizzazione e nello sviluppo spinge la Chiesa ad un impegno più qualificato nel campo del dialogo con il mondo islamico, mentre la realtà quotidiana di ingiustizia e violenza è un richiamo per un maggior impegno nel campo della giustizia e della pace.



LA NOSTRA PRESENZA IN CIAD

Noi missionari comboniani abbiamo diverse missioni situate a Sud del Ciad, dove vi è una presenza cattolica più rilevante rispetto al Nord in prevalenza di religione musulmana. 
Nell'est del paese, al confine con il Darfur, ai margini del deserto, gestiamo la parrocchia di Abéché con un'estensione territoriale di oltre 900 km. Nella Capitale N'Djamena, oltre alla casa provinciale, gestiamo una parrocchia e da poco abbiamo assunto la gestione dei cristiani di una zona molto periferica di N'Djamena a Kilwiti. Kilwiti, dove intenderemmo realizzare il Centro Sanitario, ha una superficie di 12 kmq.

Successivamente alla costruzione del centro, essendo la zona molto paludosa, intendiamo anche
realizzare un muro di cinta che ne delimiti la zona, rendendo il Centro Sanitario fruibile dalla gente del quartiere durante tutto l’anno.



Il terreno dove sorgerà il Centro Sanitario
 


AREA GEOGRAFICA E AMBIENTE

La Capitale, N'Djamena, con oltre 2 milioni di abitanti è situata ad est nel centro del Ciad. Ha un clima Saheliano con una stagione delle piogge molto breve e delle temperature molto elevate che superano i 40 gradi.
I problemi ambientali sono dovuti all'inquinamento dovuto ai rifiuti scaricati nelle strade, soprattutto all'interno dei quartieri. Il taglio abusivo degli alberi negli ultimi anni ha innescato un processo di desertificazione della città. All'interno dei quartieri, soprattutto a Kilwiti, la situazione è ancora molto preoccupante per via delle strade non segnalate, del fango scivoloso e delle grandi pozzanghere di acqua stagnante durante la stagione delle piogge. Durante le piogge l'accesso alla Zona è possibile solo con mezzi a due ruote, carretti e a piedi, ma con difficoltà.





CONTESTO SOCIALE E SITUAZIONE FEMMINILE

Il quartiere è abitato principalmente da agricoltori, allevatori di piccoli ruminanti, pescatori (nel lago Ciad e nel vicino fiume Chari) e manovali. La maggior parte delle famiglie sono povere. Molte case sono costruite in terra battuta e il tetto è in lamiera. Queste famiglie vivono grazie al piccolo mestiere svolto dalle donne o con eventuale lavoro svolto dagli uomini. È un insediamento di recente espansione con molte persone provenienti dal sud venuti in città alla ricerca di condizioni di vita migliori.
Nella capitale N'Djamena la situazione delle donne è più avanzata che nelle campagne. Ci sono donne imprenditrici (ristoratrici, grandi commercianti, funzionari pubblici, insegnanti, politici, ecc.) e donne coinvolte nei movimenti della società civile.
La maggior parte delle donne, tuttavia, rimane in casa e riesce col piccolo commercio a sfamare i propri figli. C'è anche chi subisce ancora gli effetti della tradizione (mutilazioni genitali femminili, poligamia) C'è un massiccio afflusso di ragazze in età scolare dal sud verso la capitale in cerca di lavoro. Soprattutto, sono impiegate nelle famiglie benestanti musulmane dove lavorano in condizioni miserabili.





PROBLEMI DA RISOLVERE

Il problema principale è quello della mancanza di un centro sanitario che si occupi dei bambini.
Ciò è dovuto alla totale assenza dello Stato nei quartieri periferici dove non sono state previste infrastrutture e soprattutto strutture sanitarie.
A causa di questa situazione, quando si ammalano i bambini, i genitori devono percorrere oltre 5 km a piedi o in moto per arrivare al centro sanitario più prossimo e capita che non arrivino in tempo per essere curati.



Padre Marco Vailati con i bambini di Kilwiti
 

 
OBIETTIVI E FINALITÀ DEL CENTRO
 
La costruzione di un Centro Sanitario a Kilwiti permetterebbe l'accesso più agevole all'assistenza sanitaria a tutto il quartiere in particolare ai bambini.

Il Centro sarà gestito dalla gente del quartiere tramite la Commissione per la Pastorale della Salute.

 
Grazie al Centro sarebbe possibile prendersi cura della salute della popolazione, in particolare dei figli orfani di genitori vittime del Coronavirus.


Il Centro comprenderà:

- due sale di consultazione
- una sala per le cure
- una sala per la conservazione dei vaccini
- una zona di osservazione
- una farmacia

 
 


 
COSTI

Il costo totale della costruzione è di € 76.058,00


Un grande grazie per qualsiasi contributo la Vostra generosità vorrà donare